Trenitalia complica il trasporto bici sulle Frecce

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Puoi portare gratuitamente una sola bicicletta – si legge nel recente comunicato dell’azienda – (smontata e contenuta in una sacca o una bici pieghevole opportunamente chiusa), sistemandola negli spazi previsti per i bagagli. In ogni caso le dimensioni non devono essere superiori a cm. 80x110x45. 
A partire dal 1° marzo 
potrai trasportare gratuitamente una bicicletta (di tutte le tipologie, purché smontata e/o pieghevole) nei limiti di una a passeggero e a condizione che sia opportunamente chiusa, spenta (se elettrica) e riposta nell’apposita sacca, le cui dimensioni non devono essere superiori a cm. 80x110x45. In caso contrario, non potrai accedere a bordo.

La bicicletta deve essere collocata esclusivamente negli appositi spazi dedicati ai bagagli e non puoi riporre la sacca in prossimità delle porte di accesso al treno, nei vestiboli e nei corridoi di transito.

In caso di inadempienza delle disposizioni previste, dovrai scendere dal treno alla prima stazione in cui si effettua fermata e sarai regolarizzato con il pagamento di una penalità di 50 €.”

Con tanti saluti all’intermodalità. Ossia una filosofia di trasporto che coniuga treno e bicicletta e che viene ritenuto da tutti gli esperti del settore l’architrave della mobilità sostenibile.

Una pieghevole bene o male riesci a metterla velocemente in una sacca, una bici normale, ancor più se è una ebike di superiori dimensioni, no, mica smonti facile. Se poi ha il motore al mozzo posteriore ti serve una vita a smontare e imballare.

Forse è un modo per tenerci occupati nell’attesa dei biblici ritardi di Trenitalia?

Da tempo si assiste a tanti piccoli e grandi interventi per rendere sempre più difficile la vita a chi si sposta in bici.

Tralasciando le intemerate del ministro dei Trasporti, ormai mi ha stufato parlarne, son quotidiane e questo fa perdere gusto, avanza sempre più nel nostro Paese il sentire chi si sposta in bici alla meglio uno sfaccendato, alla peggio un pericoloso sovversivo sinostroide da abbattere con ogni mezzo.

Nessuno di noi pretende medaglie o encomi, ci spostiamo in bici perché per noi è naturale, è comodo, ci piace. Sappiamo che con questo nostro comportamento portiamo il nostro granello di sabbia per costruire un futuro migliore ma non ne facciamo vanto.

Chiediamo spesso infrastrutture per pedalare sicuri ma ci facciamo bastare quello che c’è.

Allora perché non perdere mai occasione per crearci problemi?

Buone pedalate

COMMENTS

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    Trenitalia sempre stati oppositivi e provocatori sul trasporto di bici sui treni. Basti vedere che ogni regione ha una tariffa diversa e la scarsità di posti disponibili. Treno +bici sempre stato una pratica ansiogena per l’impossibilità di essere certi di partire. Scoraggiante, manca la politica che detti le regole e gli indirizzi; mai amati e sempre considerati degli avversari del trasporto intermodale. Pessimi.

  • <cite class="fn">Ezio Donati</cite>

    Da utente di Trenitalia (e di Trenord, e peggio mi sento) non posso che confermare. Soprattutto dopo il periodo COVID le difficoltà sono aumentate per chi desidera portare la bici al seguito. In compenso, già da diverso tempo sui treni regionali nessun controllore mi ha chiesto di esibire il biglietto giornaliero da 3,50 euro per la bici.

  • <cite class="fn">massimopanarello</cite>

    Ma questo su quali treni? Sui regionali, o comunque sui treni dove era consentito portare la bici montata, credo che alcuni intercity lo consentissero, cambia qualcosa?

  • <cite class="fn">Damiano Cassese</cite>

    Trenitalia è sempre stata bizantina, sulla bici poi non ne parliamo. Tutta questa storia delle sacche è veramente ridicola. E lo dico da utente che ha preso il treno per anni con la bici ogni settimana, da universitario. Una bici da corsa perché volevo fare i giri anche nella città dove studiavo. La smontavo, la mettevo nella sacca e poi la rimontavo 45 minuti dopo. E mi ero anche fatto il mensile per la bici. Scritto a mano su un abbonamento vecchio di decenni, e solo ad un capo della tratta lo facevano, mica in tutte le stazioni. Tanto che i controllori, quando lo vedevano, mi chiedevano incuriositi se potevano fargli una foto, ´perchè non lo avevano mai visto´. Perché poi servirebbe una sacca quando hai una bici pieghevole è un mistero tutto italiano (negli altri paesi non è così) e per qualche ragione vale anche su altri mezzi di trasposto, per esempio mi vengono in mente autobus e vaporetti a Venezia. Forse hanno paura che ci venga in mente di usare questa arma impropria sui mezzi…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Il punto non è la pieghevole, quanto il fatto che le frecce non dispongono di vagoni/spazi per le bici e chi si sposta da una città all’altra (a caro prezzo…) ma possiede una bici classica o una ebike deve di fatto rinunciare.
      Posso capire la necessità di ottimizzare gli spazi, un posto bici è un passeggero in meno: ma mezzo vagone gli costava tanto?
      La tanto conclamata transizione ecologica richiede tanti piccoli tasselli, dal trasporto all’eliminazione dei pesticidi ai comportamenti delle industrie e così via.
      Ha un costo, indubbio, ma è un costo che dobbiamo sostenere o il prezzo finale sarà troppo alto.

      fabio

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